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Quel corpo che (non) siamo - Seminario internazionale del Fonds Ricœur

 © Alexander Krivitsliy

 

Essere o non essere corpo? Tale dilemma “incarna” una questione filosofica squisitamente attuale.

Il Novecento si smarca dal tradizionale dualismo cartesiano che separa il corpo (res extensa) dallo spirito (res cogitans). A partire dalle indagini fenomenologiche di Husserl, la corporeità viene pensata in relazione al suo ambiente di appartenenza – il mondo – sdoppiandosi in corpo-vissuto (Leib) e corpo-oggetto (Körper). Sono molteplici le prospettive che individuano un nesso inscindibile e irriducibile tra corpo e mondo. Si pensi al tema della percezione approfondito da Merleau-Ponty e al problema del volontario e dell’involontario discusso da Ricœur. O ancora, si pensi al rapporto tra immanenza e trascendenza, esplorato da Henry, e alla riflessione di Richir sulla carne come chiasmo o reversibilità, chiave di ogni fenomeno. Inoltre, non sono affatto trascurabili le indagini attente alla storia occidentale della corporeità, siano esse rivestite di una connotazione politico-sociale (Foucault, Goffmann) o clinica (Minkowski, Basaglia).

Passivo e attivo al tempo stesso, il corpo non è solo il luogo dove fabbrichiamo le nostre individualità. È all’interno della dialettica tra soggetto e oggetto che si situa la problematica, etica e teoretica insieme, della costituzione dell’identità personale a partire dall’ambiente in cui si trova iscritta. Attraverso quel corpo che noi siamo, l’identità si ripensa (Ricœur), si decostruisce (Derrida, Nancy) o addirittura si desoggettiva, come suggerisce la spoliazione dell’identità, spiccatamente femminile, di cui testimonia l’esperienza mistica. Estasi e spossessamento di sé fanno insomma del corpo «un amato spazio di rivelazioni» (Pizarnik), tutte da attraversare e abitare.

ll corpo dice infatti anche del regno, pur sempre umano, dell’opacità e dell’irrazionalità. La psicoanalisi mette bene in luce ciò che non sottostà ai princìpi umani della coscienza, intessendo la carne nelle trame di un tessuto pulsionale e inconscio (Freud, Lacan). Alterità tanto primordiale quanto sconvolgente, l’esperienza esistenziale e filosofica di essere e avere corpo (Marcel) non può che lacerare la nostra identità, o inversamente, restituirla alla riflessione sotto forma di frammento, unico e tagliente. 

 

Il seminario internazionale del Fonds Ricœur intitolato «Quel corpo che (non) siamo» intende esplorare il tema del corpo nell’orizzonte filosofico contemporaneo, privilegiando i seguenti assi di ricerca:

 

- la concezione del corpo nel pensiero di Paul Ricœur con particolare riferimento ai poli del volontario e dell’involontario;

- la questione della corporeità negli approcci fenomenologici, decostruttivi o metafisici;

- la centralità dell’esperienza corporea nella psichiatria fenomenologica, in ambito psicanalitico, – e, più in generale, nella sfera della filosofia della medicina – in dialogo con il pensiero contemporaneo;

- la peculiarità del (non) essere corpo riletta attraverso gli strumenti teorici della mistica;

- i ripensamenti del (non) essere corpo nel discorso postumano in relazione, ad esempio, ai campi della realtà aumentata e della realtà virtuale.

 

Lingue accettate: italiano

 

Il gruppo dei giovani ricercatori del Fonds Ricœur aspira a favorire la scoperta e la pratica del mestiere di ricercatore in un contesto di dialogo e confronto critico. La nostra call for proposals si rivolge a neolaureati, dottorandi e giovani ricercatori.

Coloro che desiderano contribuire a questo seminario internazionale sono invitati a inviare le loro proposte di comunicazione di 250 parole max. allegando anche una breve nota biografica (percorso di studi, interessi di ricerca ed eventuali pubblicazioni) all’indirizzo e-mail:

itinerarifilosofici@gmail.com

Il seminario avrà luogo on-line nelle seguenti date: venerdì 28 aprile, venerdì 5 maggio, venerdì 12 maggio, venerdì 19 maggio e venerdì 26 maggio, dalle 17h00 alle 19h00.

Data limite per l’invio delle proposte: 10 dicembre 2022

Risposte agli autori: 5 gennaio 2023

 

Organizzazione a cura di: Emanuele Curcio (Università degli Studi Niccolò Cusano), Monica Gorza (Université Sorbonne – Paris IV), Chiara Pignatti (ricercatrice indipendente), Giulia Zaccaro (Università degli Studi di Perugia)

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